Yousuf Karsh: fotografare la storia

Yousuf Karsh nasce nel dicembre 1908 nell’odierna Turchia. è un fotografo armeno-canadese noto per i suoi ritratti di donne e uomini di fama tra politici, star di Hollywood e artisti. Scattò personaggi del calibro di Albert Einstein, Walt Disney e persino Winston Churchill.

Nel 1922 dovette fuggire dal suo Paese per via delle persecuzioni in atto. Due anni dopo raggiunse il Canada, dove si ritrovò a vivere con lo zio, fotografo ritrattista. Lo zio si accorse subito che Yousuf aveva molto talento e lo mandò a Boston nel 1928 per studiare con il più famoso dei fotografi in quell’epoca, John Garo, il quale sarà tra le più grandi influenze del giovane.

Le lezioni presso Garo sarebbero dovute durare solo sei mesi, ma Yousuf prosegue il suo apprendistato per i successivi tre anni, durante i quali partecipa anche a certe classi serali della scuola d’arte. Garo introduce il ragazzo alle tecniche della luce artificiale, che serviranno da base per l’uso della luce nelle atmosfere drammatiche degli scatti di Karsh.

Nel 1931 Karsh torna in Canada, trasferendosi nella capitale Ottawa dove mette in piedi uno studio fotografico con l’aiuto finanziario dello zio. Inizia a collaborare con il piccolo teatro cittadino, scattando gli attori e i set.

Karsh vide i suoi ritratti essere pubblicati nelle riviste canadesi e presso l’Illustrated London News, attirando l’attenzione del primo ministro canadese tramite le simpatie del figlio del governatore generale, amico e compagno all’interno della troupe teatrale.

A quanto si legge dai libri, sappiamo che questo giovane organizzò una seduta fotografica nello studio del giovane Karsh per i suoi genitori, appunto membri dell’alta società, che si presentarono in abbigliamento regale. Yousuf fu così nervoso che non riuscì a mettere a fuoco l’inquadratura e quasi non riuscì a parlare, ma non si lasciò definire da questo primo fallimento ed ebbe il coraggio di chiedere alla potente famiglia di tornare una seconda volta.

In seguito, il primo ministro canadese diede a Karsh l’opportunità di fotografare dignitari politici in visita da altri Paesi. La sua svolta avvenne nel 1936 con l’incontro tra il presidente Roosevelt e i dignitari canadesi. Durante quella mattina, Karsh non aveva avuto modo di unirsi al gruppo di fotografi e cameramen che si erano radunati per le foto di rito, ma sotto consiglio di un amico restò nei paraggi fino al pomeriggio quando, durante un momento di pausa, i notabili avevano espresso piacere nel posare per un ultimo scatto. Karsh ci racconta che i quattro si erano disposti uno accanto all’altro, nella tipica rigidità cerimoniale ma nella mente del fotografo ci sono altri piani, quindi fa finta di scattare e li ringrazia. Solo una volta finito ufficialmente, quando il gruppo era effettivamente rilassato e impegnato nel racconto di un aneddoto, Karsh aveva premuto il pulsante di scatto.

In seguito a questo, Yousuf venne utilizzato regolarmente come fotografo del governo canadese. Al fotografo fu riconosciuta fama internazionale a partire dal 1941 grazie alla storica immagine di Winston Churchill. Emerge qui la chiara dedizione per il suo lavoro: sfruttando l’opportunità offerta dal suo primo ministro, Karsh prepara la scena già dalla sera prima, sistemando le luci e impostando la macchina fotografica in modo che l’indomani, una volta terminato il suo discorso, il presidente Churchill avrebbe dovuto solo mettersi in posizione, senza attendere nulla.

Winston Churchill non sapeva della presenza di un fotografo in ufficio e fu preso alla sprovvista ma concesse a Karsh di poter fare uno scatto. Churchill era famoso per i suoi sigari e, ovviamente, se ne accese uno, ma Karsh fece qualcosa che di indimenticabile: si avvicina al presidente, si scusa in anticipo, e gli toglie con le dita il sigaro dalla bocca, lasciando a Churchill quello sguardo belligerante che rimase impresso nell’immagine quando Karsh fa scattare la fotocamera.

Durante la seconda guerra mondiale, Yousuf Karsh fotografò leader politici e militari, scrittori, attori, artisti, musicisti, scienziati e celebrità del periodo post bellico. Le sue foto divennero famose per l’uso di tecniche di illuminazione drammatica, che diventò il tratto distintivo della sua fotografia.

Oltre alla ritrattistica, Yousuf Karsh spaziò anche nella fotografia paesaggistica e nella fotografia pubblicistica per alcune aziende automobilistiche e industriali, ma non è decisamente ricordato per questo.

Dopo aver pubblicato una serie di libri fotografici, soprattutto dedicati a persone famose, nel 1992 Karsh chiuse il suo studio e si trasferì ancora una volta a Boston. Morì dieci anni dopo, nel 2002.

Tra i personaggi più famosi che ancora riecheggiano ai giorni nostri ci sono: Albert Einstein, Ernest Hemingway, Alfred Hitchcock, Fidel Castro, Martin Luther King, Nelson Mandela, Madre Teresa e Andy Warhol.

Karsh ha fatto la storia della fotografia proprio perché ha ritratto la storia dell’umanità, cogliendo le personalità dietro i personaggi. L’abilità di Karsh nel rapportarsi con figure di fama mondiale e di intuire le loro sfaccettature è così sviluppata da guadagnarsi la loro fiducia anche quando l’unico modo per rendere l’essenza dell’artista solitario, all’apice dell’estati artistica ma allo stesso tempo esiliato nella sua solitudine, è fotografare la persona di spalle.

Alla fine, nelle parole dello stesso fotografo, il segreto è che “C’è un breve momento dove tutto quello che c’è nella mente, nell’anima e nello spirito di una persona si riflette attraverso i suoi occhi, le sue mani, il suo atteggiamento. Quello è il momento da immortalare”

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