Come hai deciso di iniziare a fare fotografia?

L’idea del mio primo progetto fotografico è nata per caso durante un’escursione tra le valli siciliane, nell’agosto del 2020. Armato solo di cellulare, ho incorniciato il tatuaggio sulla spalla di un’amica con i panorami di Pantalica, una delle più famose riserve naturali del siracusano e tra le più ricche di storie e leggende.

È da questa serie di primi scatti nella natura che ho iniziato a capire come la presenza della bellezza umana rendesse il panorama ancora più affascinante

Ho sempre avuto una passione innata per la storia e la scrittura. Con la fotografia, fino a quel momento, mi ero limitato a qualche foto come punto di partenza per raccontare una storia, soprattutto di piccole scene e frammenti personali. Con il mio primo progetto invece, Soulproject, ho voluto spostare il mio focus sugli altri, sulle maschere che ci portiamo addosso, sulle profondità e le fragilità che nascondiamo agli sconosciuti e che spesso hanno bisogno di essere espresse a parole.

Di quel primo progetto oggi non restano che frammenti e ricordi (e magari hanno giocato un ruolo anche certe critiche) ma penso ancora che dedicarsi ad un progetto fotografico, anche alle prime armi, sia utile per sviluppare nuovi linguaggi, sperimentare con la creatività in modi diversi, trovare nuove ispirazioni.

Personalmente, è stato il mio bisogno di cercare e vedere la meraviglia nei luoghi che visito a incoraggiarmi ad approfondire gli aspetti tecnici della fotografia che sentivo di dover migliorare per condividere più facilmente queste emozioni con gli altri.

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Perché hai optato per un blog in italiano anche se vivi all’estero?